26
agosto 2015

DISMALAND, IL PARCO DEI NON DIVERTIMENTI DI BANKSY

ovvero: come una piscina abbandonata nel Somerset sia diventata il palco per le imprevedibili invenzioni del re della Guerrilla Art
Posted by il 26 agosto 2015

Spiazzante, inattesa e surreale, una nuova provocazione di Banksy è arrivata.
Il suo nome è Dismaland, e la brochure ufficiale lo definisce “a festival of art, amusements and entry-level anarchism” ovvero un festival di arte, divertimenti e anarchia per principianti. Dismaland è un gioiello di guerrilla art che il misterioso artista di Bristol ha scelto di far sbocciare a sorpresa nel Somerset, sulla costa sud-occidentale dell’Inghilterra, nel sinistro scenario dell’ex Tropicana: un parco di divertimenti acquatici che da 15 anni giaceva abbandonato sulla spiaggia di Weston-Super-Mare.
E’ qui che dal 22 agosto al 27 settembre 2015, apre al pubblico quella che si annuncia come la più grande esposizione di opere di Banksy dai tempi dell’indimenticabile mostra al museo di Bristol del 2009: un eventuccio che attirò più di 300.000 visitatori in 12 settimane e che si calcola abbia generato un indotto di 10 milioni di sterline per l’economia locale. Durante le 5 settimane di apertura, questo luna park per adulti potrà accogliere fino a 4000 visitatori al giorno che potranno accedere alle 18 attrazioni del parco e riflettere sul loro significato, ma che soprattutto potranno raccontare ai propri pronipoti di “esserci stati”, dato che senza dubbio questo surreale pop up show rimarrà una tappa storica dell’opera banksiana e – lasciatemi esagerare – della storia dell’arte contemporanea.

Il video promozionale di Dismaland appena apparso sul sito ufficiale di Banksy

CHI E’ BANKSY

Per chi ancora non lo conoscesse, Banksy è uno dei più originali agents provacteurs del nostro tempo: un artista senza volto, che ha scelto di non rivelare la propria identità per lasciare parlare la sua opera, in cui combina sapientemente una tagliente denuncia sociale e politica con la sua disarmante ironia. Dopo essersi costruito una fama internazionale come street artist, disseminando le grandi capitali del pianeta, da Londra a Gaza, dei suoi inconfondibili graffiti, da alcuni anni ha scelto di staccare i suoi messaggi dalla superficie piatta dei muri e di dar loro corpo attraverso nuove forme di arte spesso di difficile (e inutile) classificazione, a metà strada tra l’installazione e la performance, accomunate da una dissacrante accusa nei confronti della società globalizzata, dei vizi del capitalismo e della politica corrotta e inconcludente: i suoi temi ricorrenti spaziano dalla disoccupazione al lavoro minorile, dall’inquinamento ai pericoli dell’industria alimentare, dalla guerra alla diffusione delle armi, attraverso un’iconografia personale fatta di bambini, poliziotti, ratti e telecamere, ormai divenuti quasi una firma dell’artista, dai più celebri stencil alle opere tridimensionali.

Il Castello di Cenerentola: una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

Ariel e il Castello di Cenerentola, Banksy. Photo credits: Yui Mok – PA Images

IL SENSO DI DISMALAND

Ovviamente Dismaland non è un classico Luna Park per bambini, ma un luogo tetro (in inglese dismal) e sconfortante, dove Banksy e altri 50 artisti internazionali, mettono in scena alcuni dei peggiori incubi quotidiani del nostro tempo: problemi talmente radicati nella società da aver affrancato i filtri della nostra coscienza al punto da renderci difficile riconoscerli come minacce. Dismaland ribalta la nostra prospettiva, proprio come le battute della Famiglia Addams invertivano il senso del bene e del male: un modo diverso per farli uscire dall’indifferenza con cui li affrontiamo ogni giorno e restituircene l’urgenza e la gravità, nella forma di uno scherzo sinistro che riesce a farci sorridere solo per il tempo necessario a capirlo fino in fondo. Un significato espresso dallo stesso Banksy che definisce Dismaland “A theme park who’s big theme is: theme parks should have bigger themes…

Il "Mediterranean Boat Ride": una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

Mediterranean Boat Ride, Banksy. Photo credits: via click2houston.com

La vasca delle papere: una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

La vasca delle papere di Dismaland, Banksy. Photo credits: Dismaland official Instagram profile

La giostra dei cavalli macellati: una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

La giostra dei cavalli macellati, Banksy. Photo credits: Alicia Canter – The Guardian

Accade così che le barchette-giocattolo telecomandate che galleggiano nel “Mediterranean boat ride” siano cariche di profughi e immigrati disperati, alcuni riversi in acqua. Oppure che uno dei cavalli della giostra sia stato macellato, macinato e inscatolato in una confezione di lasagne pronte da mettere sulle nostre tavole. O ancora che le sorridenti paperelle galleggianti da acchiappare all’uncino siano in realtà imbrattate di petrolio, come altri uccelli vittime delle tante stragi ecologiche degli ultimi anni.

Per dare una dimensione più ampia e collettiva a questo significato profondo, Banksy ha raccolto uno stuolo di artisti di 17 paesi del mondo, da Damien Hirst a Jenny Holzer, senza dimenticare nomi meno noti, chiamati (o sfidati) a interrogarsi sul tema della cultura di massa con opere spiazzanti come la “Playhouse” di Dietrich Wegner (un fungo nucleare nella cui nube, come sulla chioma di un albero, è stata ricavata una specie di capanna per bambini), o l’opera simbolica di Damien Hirst dall’emblematico titolo “The History of Pain” (un pallone gonfiabile che si mantiene pericolosamente sospeso nel vuoto su una selva di coltelli affilati finché un evanescente flusso d’aria continua a soffiare), che sono esposte nell’edificio che ospitava gli spogliatoi del Tropicana, nell’ala sinistra del parco.

"The History of Pain" di Damien Hirst: una delle opere esposte a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

The History of Pain, Damien Hirst. Photo credits: Alicia Canter – The Guardian

"Playhouse" di Dietrich Wegner: una delle opere esposte a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

Playhouse, Dietrich Wegner. Photo credits: via focus.it

IL CUORE OSCURO DEL PARCO: IL CASTELLO

Le attrazioni censite nella mappa ufficiale di Dismaland sono 18, distribuite circolarmente intorno a quello che è il cuore simbolico di ogni parco di divertimenti tradizionale: l’immancabile castello delle favole, che qui però emerge, malandato e decrepito, da uno stagno fangoso, dove è affondato anche un furgone della polizia trasformato in un improbabile scivolo acquatico per bambini. Fuori e dentro il castello le principesse disneyane – icone di un’immaginario illusorio che Banksy ha sempre cercato di smitizzare – sembrano aver smarrito il lieto fine della propria favola: la sirenetta Ariel, interrotta da un disturbo video che ne deforma le sembianze, e Cenerentola, vittima di un incidente con la propria carrozza, il cui cadavere riverso è immediatamente assediato dai flash dei paparazzi, in una visione contemporanea tutt’altro che estremizzata della comunicazione sensazionalistica del giornalismo di massa: un altro tipico bersaglio delle accuse dell’artista di Bristol.

Cenerentola e i paparazzi: una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

L’incidente di Cenerentola e i paparazzi, Banksy. Photo credits: David Levene – The Guardian

ALTRE ATTRAZIONI

Intorno al castello si avvicenda un carosello di provocazioni assortite nel più puro stile Banksy. Ci sono “piccole” celebrità, come il gigantesco “Big Rig Jig” costruito dall’artista newyorkese Mike Ross (chi come me va pazzo per il Burning Man ricorderà di averlo già visto lì, nel deserto del Nevada, tra le opere esposte nella edizione del 2007 del festival), una coppia di camion cisterna che si librano nell’aria, danzando insieme un leggiadro balletto.

Il Big Jig Rig di Mike Ross: una delle opere esposte a Dismaland, il parco dei divertimenti di Banksy - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

Big Rig Jig, Mike Ross. Photo credits: Yui Mok – PA Images

C’è anche una pala eolica giocattolo, conficcata in un castello di sabbia, satira del business delle energie alternative: doveva alimentare i consumi elettrici dell’intero parco, ma in realtà – si legge nel sito – incontra già qualche difficoltà quando si cercano di ricaricare contemporaneamente due cellulari.

Giant Pin Wheel: una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

Giant Pin Wheel, Banksy – Photo credits Alicia Canter – The Guardian

La mia preferita tra tutte però è un geniale chiosco per “Pocket Money Loans“: mutui per bambini a cui la propria paghetta non è sufficiente per comprare tutti i propri desideri. Il servizio è propagandato da manifesti con immagini di bambini sorridenti che come Lucignoli tentatori invitano i bambini ad entrare nella spirale del “get out of debt with a loan” (liberati dei tuoi debiti chiedendo un prestito): una soluzione sicura e inaspettata al bisogno di contanti freschi da spendere, da cui i sorrisi spensierati dei cartelli cancellano ogni sospetto di rischio.

Il chiosco del "Poket Money Loans for kids": una delle attrazioni create da Banksy a Dismaland - Carefully selected by Gorgonia www.gorgonia.it

Il chiosco del Poket Money Loans. Photo credits: via click2houston.com

Per saperne di più:

Francesco Catalano

Marketing manager per passione, interior designer per natura, blogger e autore per destino, vive tra un villaggio nel sud della Francia e l’Emilia Romagna. Direttore Marketing e Comunicazione di Novoceram, la più antica manifattura ceramica francese, studioso di marketing esperienziale e autore del primo libro sui Temporary Store. Accanto all’attività manageriale, svolge anche quella di interior designer nel suo studio dove applica i principi del marketing esperienziale alla progettazione di interni residenziali e commerciali. I suoi progetti hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui la prestigiosa Etoile dell’Observeur du Design.
www.francescocatalano.it

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