Alessandra Calò ha chiesto a sette donne di scegliere un vetrino fotografico e di raccontare la storia delle figure femminili rappresentate. Solo che i volti e corpi immortalati sono dei veri e propri negativi: le immagini databili ai primi del Novecento e le lastre montate su una struttura cubica che contiene un giardino. Il racconto non è altro che lo svelamento di un segreto contenuto nel cubo delle loro sette fotografie, il palesarsi di volti che potevano essere coperti dalla polvere dei mercatini, la lotta all’oblio.
Il progetto si chiama The Secret Garden Project e sarà presentato nel Circuito Off del Festival Fotografia Europea che si terrà a Reggio Emilia dal 2 maggio al 15 giugno. Oltre alla collaborazione delle sette “scrittrici”, l’artista ha chiesto la collaborazione di Carlo Losi che ha costruito i giardini interni ai cubi e che ospiterà l’evento negli spazi del proprio atelier Cardo, in via Emilia S.Pietro 21 a Reggio Emilia.
ALESSANDRA CALO’
L’idea di Alessandra Calò nasce da una passione per il “collezionismo” o, come precisa lei, per la conservazione che è un gesto di salvezza dalla dimenticanza. Da anni infatti conserva e accoglie piccoli segni di storie altrui – una letterina per la festa della mamma, l’occhio azzurro di Poldina, un fiore secco trovato in un libro – che hanno ancora qualcosa da comunicare. “Con i negativi su vetro – racconta – è stata la stessa cosa degli altri oggetti. I primi erano in una polverosissima scatola in fondo ad un secchio di latta. Il proprietario me li ha ceduti per pochi soldi ed io, da quel momento, non ho fatto altro che osservarli attraverso la finestra di casa. Ho fatto scorrere su di loro cieli plumbei, muri incrostati, cancelli aperti, facciate di palazzi, macchine veloci, panni stesi, balconi deserti… fino al giardino”.
THE SECRET GARDEN PROJECT
Secret Garden Project è un lavoro sul tema della memoria che ritorna per mettere in luce storie e segreti universali. Un progetto che per l’artista rappresenta una sorta di “terapia” o personale percorso interiore. Il giardino – in tedesco la radice “gart” della parola “garten”, giardino, significa contenere – è un luogo in cui è possibile trovare riparo e anche libertà di espressione. Solo che nella realtà quel luogo esiste esclusivamente dentro di noi sebbene non sempre ne abbiamo consapevolezza. Il senso dell’installazione è di dare parola ai pensieri delle donne ritratte attraverso le parole di altre donne che per tempo, vissuto e geografia sono distanti tra loro ma che possono far emergere segni di memorie dimenticate.
Per saperne di più:
- La pagina dell’evento The Secret Garden Project su Facebook per assistere al Vernissage
- Il sito di Alessandra Calò
- La pagina dedicata al Circuito Off di Fotografia Europea per scoprire le altre esposizioni
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