28
ottobre 2012

COLORE, FORMA E TECNOLOGIA

ovvero: come un designr danese imparò a combinare tecnlogia e immaginazione per plasmare colori e forme negli interni e negli oggetti, regalandoci un futuro più divertente
Posted by il 28 ottobre 2012

Per chi, come me, soffre di una inguaribile allergia agli interni di colore bianco, gli anni ’60 e ’70 devono essere stati un periodo di relativa incolumità dagli urticanti candori parietali dilaganti nei decenni successivi. Artisti, stilisti e designer avevano infatti imposto sul mercato e nel gusto comune una gamma cromatica audace e vibrante che riversò ondate di colori intensi nella moda, nell’arredamento e nelle produzioni industriali, affrancando persino le inespugnabili frontiere delle pareti domestiche. Uno dei più ammirevoli e influenti artefici di questa imponente rivoluzione estetica e di pensiero è Verner Panton, al quale credo sia giunto il momento di tributare un po’ di spazio sul blog.

verner-panton-chair-vitra biografiaVerner Panton (1926 – 1998) è stato un industrial e interior designer danese lungimirante e innovativo che si è guadagnato un ruolo di primissimo piano nella storia del design del secolo scorso, grazie al proprio rivoluzionario approccio al colore e ad un senso matematico della forma capace di trasformare la geometria in pura meraviglia.

I suoi progetti che trovo più innovativi sono probabilmente quelli ispirati alle forme organiche – ipnotici viluppi di linee sinuose che sfuggivano a ogni precedente esperimento di design – ma in generale credo che la sua portata rivoluzionaria risiedesse nel suo temperamento caparbio e nel suo istinto sperimentatore. Panton era affascinato dalle moderne tecnologie che si affacciavano in quel periodo nel panorama produttivo ampliando le possibilità dell’industria del mobile e dei nuovi materiali, in primis la plastica, con cui volle – e fortissimamente volle – realizzare la prima sedia colata e stampata in un unico pezzo: l’immortale Panton Chair, con cui lo vedete ritratto nella foto qui sopra.

Panton House by Verner Panton, Binningen - 1972-87Se il futuro – una delle grandi ossessioni di quegli anni di rapido progresso tecnologico e sociale – veniva immaginato dai visionari dell’epoca come un mondo di infinite possibilità, ma anche di pericolose incognite, e veniva vissuto dall’uomo comune con un mix di curiosità e paure, per Panton invece il domani era un giardino da inventare, in cui coltivare un messaggio divertente, allegro e positivo.

VERNER PANTON Panton House Binningen

VERNER PANTON:

Biografia

Nato a Gamtofte nell’isola danese di Fünen, nel 1944 si trasferisce ad Odense e si iscrive al Politecnico. Nel 1947  i suoi studi lo portano all’Accademia di Copenhagen dove si iscrive al corso di laurea in architettura. Nel 1950 inizia le sue prime esperienze lavorative nello studio di architettura del grande Arne Jacobsen, che affianca nella progettazione della celebre sedia Ant, vera icona del design nordico dell’epoca.

Verner Panton - la Living Sculpture nella Panton House di BinningenNel 1955 apre il proprio studio di design e crea i suoi primi articoli di arredamento per la produzione di massa, le sedie chiamate TivoliBachelor con cui inizia la collaborazione con Fritz Hansen che produrrà questi e molti dei suoi successivi progetti di elementi di arredo come la splendida collezione Pantonova (di cui vedete un insieme di sedie e tavolo circolari nell’immagine-gioiello qui sotto, che rapprsenta uno stand di Fritz Hansen e Louis Poulsen del 1972, progettato interamente da Panton) o la sedia Cone disegnata nel 1958 per il ristorante Komigen che Verner Panton ha interamente progettato per i propri genitori, titolari e gestori di un hotel.

Exhibition stand by Verner Panton for Fritz Hansen e Louis Poulsen, Copenhagen - 1972Anche se è soprattutto dei progetti di interior design di Verner Panton che voglio parlarvi, non posso non citare una data importante nella sua carriera di industrial designer: il 1960, anno in cui progetta la serie di sedie Stacking prodotta in plastica tramite stampaggio ad iniezione: la prima che venne realizzata tramite l’uso di un singolo stampo. Questo progetto fondamentale si evolverà poi nella S-Chair e quindi nella celebre Panton Chair, che verrà prodotta da Vitra nel 1967 e che credo rimanga uno dei pezzi di design più amati e conosciuti di tutti i tempi.

Nello stesso anno inizia il progetto di interior design dell’hotel Astoria a Trondheim in Norvegia: un tripudio di motivi optical bianchi e neri con cui Panton per la prima volta può sperimentare il suo approccio del “total environment” consistente nell’uso di uno stile portante unitario per la decorazione delle pareti, dei pavimenti e dei soffitti: un approccio integrato a cui si dovrà lo stupefacente potere esperienziale dei suoi progetti successivi come le installazioni Visiona 0 e Visiona 2 a Colonia, il ristorante Varna Palace ad Arhus, e la sede dell’editore tedesco Spiegel di Amburgo con la sua celebre mensa: la Spiegelkantine.

Verner-Panton-Henserain-apartment-BaselNel 1963 si trasferisce a Basilea con Marianne Person-Oertenheim, sua futura moglie, dove inizia la sua stimolante e duratura collaborazione con Vitra. In quegli anni le sue collaborazioni e i campi di applicazione dei suoi progetti si moltiplicano: nascono le coloratissime collezioni di tessuti e moquettes per Mira-X, le prime Shell Lamps che susciteranno un grande interesse alla Cologne Furniture Fair a cui seguiranno le Ball Lamps, le Spiral Lamps e molte altre lampade tuttora in produzione, e ancora la straordinaria Living Tower del 1969, indefinibile creatura ergonomica all’interno del quale è possibile sedersi in varie posizioni.

Verner-Panton-Henserain-apartment-BaselSono anche gli anni dei suoi principali progetti di interior design: dall’Hasenrain Apartment di Basilea (Svizzera) del 1964 (ultimato nel 1972) agli interni degli uffici della casa editrice Grüner & Jahr ad Amburgo (Germania) passando per gli spazi espositivi per Mira-X a Francoforte (Germania) del 1971 e la sorprendente Panton House di Binningen (Svizzera) del 1972 (il suo vero progetto-manifesto, ultimato nel 1987, per cui disegnò la celebre Living Sculpture esposta ora al Centre George Pompidou di Parigi).

VERNER PANTON:

Progetti di interior design

Tra queste eccezionali realizzazioni, quelle che ho scelto di raccontarvi più a fondo nei prossimi articoli sono tre, che considero i veri progetti-manifesto della concezione degli interni proposta da Verner Panton:

  1. Le esposizioni Visiona 0 (1968) e Visiona 2 (1970) per Bayer a Colonia (Germania)
  2. Gli uffici della casa editrice Spiegel e la celebre Spiegelkantine ad Amburgo (Germania) del 1969
  3. Il Varna Restaurant di Arhus (Danimarca) del 1971

Se per voi il mondo di Panton è una nuova scoperta allora sono fiero di poter essere il primo ad accompagnarvi nel dedalo multiforme delle sue invenzioni. Se invece siete tra i tanti che già lo conoscono allora mi auguro che questi articoli saranno l’occasione per riscoprirlo, ripercorrendone 3 progetti essenziali che penso possano meritare davvero uno sguardo più attento.

VERNER PANTON Mira X Exhibition, Frankfurt - 1971Per saperne di più:

  • la scheda di Wikipedia dedicata a Verner Panton (ad oggi ancora povera e piena di piccoli errori)
  • il portale ufficiale di Verner Panton (o almeno quello che ho trovato più serio e completo tra i tanti siti monografici dedicati al designer) dove ritrovare tutte le sue opere, i suoi progetti, i prodotti che ha disegnato.
Francesco Catalano

Marketing manager per passione, interior designer per natura, blogger e autore per destino, vive tra un villaggio nel sud della Francia e l’Emilia Romagna. Direttore Marketing e Comunicazione di Novoceram, la più antica manifattura ceramica francese, studioso di marketing esperienziale e autore del primo libro sui Temporary Store. Accanto all’attività manageriale, svolge anche quella di interior designer nel suo studio dove applica i principi del marketing esperienziale alla progettazione di interni residenziali e commerciali. I suoi progetti hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui la prestigiosa Etoile dell’Observeur du Design.
www.francescocatalano.it

5 Responses to “COLORE, FORMA E TECNOLOGIA”

  1. Stefania Romagnoli

    Buongiorno Francesco, volevo complimentarmi con lei per il suo bellissimo blog, ricco di contenuti interessanti, per chi architetto come me, fa del design un motivo di costante ispirazione per il vivere quotidiano.
    Da pochissimo, e per “destino” per citare le sue parole, mi sono affacciata sul web per condividere esperienze e piccoli saperi del mio mestiere, dedicato a tutti coloro che per passione o per necessità si trovano ad avere a che fare con architetti e interior designer.
    Mi farà molto piacere averla graditissimo ospite sul blog del mio sito
    http://www.architetturaedecor.com

    cordialmente
    Stefania Romagnoli

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    • Francesco Catalano

      Grazie mille Stefania per le tue parole e per l’attenzione che hai dedicato a Gorgonia! Ho già fatto un giretto sul tuo sito e mi ha piacevolmente sorpreso trovare un approccio molto semplice e pragmatico all’architettura e all’interior design: una scelta saggia e controcorrente che me lo ha reso subito simpatico 🙂 tra tanti siti scintillanti che affrontano l’argomento fornendo solo ispirazioni visive (di cui non voglio sminuire l’importanza), ma spesso sottovalutando l’importanza di contenuti pratici essenziali per chi si avvicina a questo mondo. Complimenti!!!!!!!

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