Salotto Boschi è uno spazio non convenzionale per eventi ricavato al piano nobile di Palazzo Boschi a Bologna. Il progetto, ideato e sviluppato da Francesco Catalano, intreccia l’interior design al marketing esperienziale e alla comunicazione per costruire un’esperienza unica nel suo genere.
L’ENTRATA DI SALOTTO BOSCHI
L’entrata di Salotto Boschi concentra un’assaggio di tutti i 3 ingredienti principali del progetto – Design, Fantasia e Nobiltà – e ne sintetizza l’intero significato. La Nobiltà del palazzo e la storia della famiglia sono simboleggiati dai volti di due antenati, Dionigi e Alessandro Boschi, i cui ritratti sono sospesi nell’aria ai due lati dell’entrata. Il Design e la Fantasia si intrecciano l’uno all’altro nei due ponti laterali che accentuano la simmetria della stanza e diventano ruscelli di matasse e gomitoli di lane colorate: un omaggio alla tessitura della lana, cui è legato il passato del palazzo e la fortuna della famiglia che ne posò la prima pietra.
LA GALLERIA DI SALOTTO BOSCHI
L’infilata delle sale di Salotto Boschi si apre con un primo colpo di teatro: il progetto di Francesco Catalano ha trasformato la Galleria in una grandiosa biblioteca disegnata per ospitare l’antica collezione originale di libri del Marchese Vittorio Boschi.
Il ritmo delle librerie è cadenzato da uno dei leitmotiv del progetto: cinque grandi ritratti di ospiti immaginari del palazzo avvicendatisi tra il XVI e il XIX secolo, che occhieggiano con ironia all’iconografia dei quadri di famiglia: principesse golose, nobildonne incendiarie, marchesi giramondo, astute contesse e duchi surreali che sono tra i protagonisti della serie di immagini “Noblesse Oblige“, concepita appositamente per Salotto Boschi di cui si parlerà nel dettaglio nel prossimo post di Isabella Soscia.
LA SALA OVALE DI SALOTTO BOSCHI
Con le sue grandi finestre affacciate su Via Castiglione e sulla chiesa di Santa Lucia, sede dell’Aula Magna dell’Università di Bologna, la Sala Ovale è uno degli spazi più importanti del palazzo. Le pareti e l’alto soffitto a volta sono interamente coperti da affreschi settecenteschi di gusto neoclassico, coronati da un ciclo di tempere della scuola del Martinelli. Senza toccare la struttura e le superfici di questa straordinaria scenografia d’epoca, il progetto si è limitato ad aggiungere nuove presenze contemporanee, come i lunghissimi divani rossi o le lampade over-size, che ricreano sei confortevoli “salotti da pranzo” (ancora non visibili nelle immagini di questo post).
LA SALA DEI CONIGLI DI SALOTTO BOSCHI
La Sala dei Conigli è uno spazio straordinario. Il soffitto a volta originale è popolato da conigli volanti che guizzano da tre grandi cappelli a cilindro. Un attento gioco di ombre cinesi moltiplica il loro volo, completandone la suggestione. L’idea è nata da una leggenda ispirata alla storia di Diana, raffigurata nella grande statua dello scultore Filippo Scandellari protagonista della scala del palazzo. La favola di Salotto Boschi narra che, commossa da questa splendida rappresentazione di se stessa, la dea cacciatrice “fu colta da un moto d’amore e tenerezza che offuscò la sua passione venatoria” … “trasformando per un solo giorno ogni battuta di caccia in un’esplosione di gioia mentre ogni preda prese a danzare libera, senza timore“. La citazione di questo incantesimo torna anche alle pareti, dove due grandi nature morte prendono vita, quando altri conigli entrano magicamente dentro i quadri.
LA SALA DEI PARAVENTI DI SALOTTO BOSCHI
La Sala dei Paraventi è uno degli ambienti più eleganti di Salotto Boschi. Il soffitto è decorato da un affresco originale del XIX secolo opera di Filippo Pedrini che raffigura il trionfo delle Arti. Due imponenti paraventi completano questa allegoria con un omaggio alle due arti più celebrate a Salotto Boschi incarnate da due giocolieri circondati dai simboli dei loro mestieri: l’arte degli arredi (impersonata dallo stesso designer Francesco Catalano) e quella della tavola (impersonata dal viticultore Diego Bosoni). Il gregge di pecore che pascola sotto le finestre affacciate su Via Castiglione offre un simbolico tributo alla tessitura della lana che fece grande la città di Bologna e alle pecore che diedero la materia prima per questo fiorente commercio, cui era dedita la famiglia che nel 1450 costruì il palazzo.
LA SALA DELLE COLONNE DI SALOTTO BOSCHI
Nell’ala sud del piano nobile, Salotto Boschi racchiude due sale da pranzo molto particolari, che possono essere riservate per cene private. Se nelle stanze precedenti l’esigenza principale era costruire un’identità spumeggiante e non convenzionale, qui l’esigenza di stupire cede il passo all’intimità, ma senza rinunciare a nuove invenzioni. Nella Sala delle Colonne, i tendaggi arancioni e due dipinti del XVII secolo incorniciano il vero protagonista dell’allestimento: un grande tavolo anulare di cristallo che avvolge nel suo anello uno dei lampadari originali della casa che scende dal soffitto affrescato a grottesche e sembra fluttuare nel vuoto. Porte segrete, un pianoforte e un piccolo salottino completano lo charme della stanza.
LA PINACOTECA DI SALOTTO BOSCHI
La Pinacoteca è una saletta privilegiata nell’esposizione, dalle cui finestre si abbraccia l’intera facciata della chiesa di Santa Lucia da un lato e la porta del Mille dall’altro, come a riportare nell’interno la forte presenza della città di Bologna. Questa sala è anche il palco di una delle invenzioni più divertenti e imprevedibili dell’intero progetto: alle pareti infatti sono appesi tutti i quadri degli antenati della famiglia, tra cui si mimetizzano alcuni ritratti di avi immaginari che ogni tanto, stanchi di posare immobili, prendono vita per stirarsi, truccarsi, muoversi e interagire con gli ospiti. Anche questi fanno parte della serie di immagini “Noblesse Oblige” descritta nel prossimo post. Il grande tavolo centrale, composto da due antiche consolle secentesche e da un piano in cristallo e velluto verde, ospita un piccolo giardino simbolico, le cui piante ripetono in miniatura le fogge dei tre pini marittimi effigiati nello stemma della famiglia dei Marchesi Boschi.
Attilio Sarzi Sartori
Per saperne di più:
- il primo post, in cui Francesco Catalano racconta il senso del progetto di Salotto Boschi
- il terzo post, in cui Isabella Soscia racconta le fotografie della serie “Noblesse Oblige” e il progetto di marketing di Salotto Boschi
- la scheda completa del progetto di Salotto Boschi
- il sito ufficiale di Salotto Boschi
- il sito di Francesco Catalano, autore del progetto di Salotto Boschi
Quando ho voglia di sognare, esploro, anche se solo attraverso le immagini e le vostre parole, il “Salotto Boschi”.