05
marzo 2010

IL SISTEMA DEGLI OGGETTI

ovvero: come per Jean Baudrillard il passaggio all'era post moderna abbia rivoluzionato il significato dell'abitare (senza che ce ne accorgessimo)
Posted by il 05 marzo 2010

Il modo di abitare post-moderno – funzionalista, modulare, seriale, astratto, coerente – oggi è parte integrante e quasi inconsapevole della nostra cultura. Cos’è che lo caratterizza? Il sociologo Jean Baudrillard risponde a questo interrogativo con il saggio “Il Sistema degli oggetti” (1968) che ha sviluppato un’acuta analisi sociologica dell’ambiente post-moderno che si andava allora delineando.

Jean Baudrillard

Fino alla metà del secolo scorso, gli oggetti che arredavano la casa erano sovraccarichi dei valori della famiglia borghese: padre, madre e figli disposti in questa sequenza gerarchica. Il tavolo al centro della sala da pranzo non era che l’emblema della famiglia patriarcale: in testa il padre, a fianco la madre e nel resto del cerchio i figli. Gli altri mobili, la cucina la camera da letto erano funzionali a questa rappresentazione. Nessuno metteva in discussione una ormai ben definita architettura di interni poiché nessuno metteva in discussione la famiglia borghese.

L’oggetto in questo contesto non aveva un valore in sé ma doveva rappresentare qualcosa, essere immagine di un sistema di valori indiscutibili e immutabili, in cui bello e buono dovevano andare in parallelo. Con la disgregazione della famiglia tradizionale l’oggetto si libera o meglio si emancipa; non deve più essere il contenitore di determinati valori, né simbolizzare alcuna tensione morale. Lo spazio trova una maggior libertà di organizzazione che riflette il cambiamento del rapporti sociali e gli oggetti, non essendo più dotati di un’anima, riscoprono la propria funzione per diventare elementi astratti con cui l’uomo può giocare per progettare il suo spazio: la sedia, il tavolo, il letto se prima comunicavano una storia ora sono il risultato di un gioco ben riuscito (o mal riuscito). I muri si aprono, scompaiono le finestre e la luce irrompe nello spazio per dare esistenza agli oggetti e non più per illuminarli. Emblematica la tendenza a nascondere la fonte di illuminazione per spogliarla completamente del rivestimento simbolico che potrebbe conferire agli oggetti.

Scompaiono gli specchi, che nella società borghese ricreavano l’immagine del padrone e dei suoi beni, appropriandosene e replicandoli all’infinito. Lo stesso avviene per i ritratti di famiglia o per l’opera d’arte appesa al muro: privati di qualsiasi valenza psicologica troppo intensa sono sostituite da stampe e riproduzioni. Il loro valore è solo combinatorio,  pertanto anche una riproduzione può arredare, anzi arreda meglio dell’originale che sarebbe eccessivamente sovraccaricato di significati, che lo distoglierebbero dalla sua mera funzione decorativa. Scompaiono anche l’orologio e il pendolo, simboli di permanenza e introiezione del tempo nell’ambiente. L’ordine moderno è fatto di esteriorità, di spazio e di rapporti oggettivi: l’irrompere del tempo romperebbe questo equilibrio.

Gli oggetti astraendosi nella loro funzione diventano gli elementi di un calcolo. L’ambiente è il problema, la disposizione degli oggetti una soluzione coerente. Gli oggetti, perdendo ogni valore poetico e spogliandosi di arcane simbologie, diventano replicabili come le lettere di una lingua: devono comporre parole e le parole discorsi. Lo scopo finale è la coerenza del discorso che comunicano. L’uomo postmoderno vuole vivere in uno spazio che esprima un messaggio coerente. Per questo motivo ha senso di parlare di gioco funzionale, gli elementi sono combinati a piacere l’importante che il messaggio rappresenti le intenzioni di chi lo ha scritto. 

Attilio Sarzi Sartori

Attilio Sarzi Sartori

Attilio Sarzi Sartori dopo una laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università di Parma ha scelto di dedicarsi alla propria grande Passione: la Filosofia, che ha approfondito laureandosi presso l’Università di Milano e che continua a seguire esplorando temi diversi che spaziano dall'analisi dei fenomeni al confine tra Marketing, Arte e Design fino allo studio dei processi psicologici alla base dei comportamenti sociali.

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