16
febbraio 2014

NEVROSI, PSICOSI, DISTURBI DELLA PERSONALITA’

ovvero: come a volte, anche chi prova gravi sofferenze psichiche, possa non accorgersi del proprio disturbo
Posted by il 16 febbraio 2014

Dopo aver esplorato, nel post precedente, la differenza tra disturbo, malattia, segno e sintomo, conviene ora soffermarci brevemente sulle molteplici modalità con cui si esprime la sofferenza psichica, che vengono solitamente riunite in tre grandi categorie principali:

NEVROSI

Le nevrosi sono disturbi aventi origine psicogena che – insorti solitamente in giovane età – tendono poi a stabilizzarsi (cronicizzazione), così da compromettere anche pesantemente la condotta personale e/o inter-personale e a incidere in particolar modo sulla sfera occupazionale. Le nevrosi si manifestano con un’ampia gamma di quadri clinici, che vanno dalle semplici fobie specifiche a complesse sindromi miste, ossessivo-compulsive, ansioso-disforiche, agora-claustro-solipsofobiche, etc… La sintomatologia è dominata dall’ansia, da sentimenti di inadeguatezza, da insoddisfazione di sé, cenestopatie (sensazioni generali, somatiche e psichiche, di tipo negativo/sfavorevole) etc… I pazienti nevrotici sono pienamente consapevoli di essere sofferenti di un problema psichiatrico e mantengono un accettabile adattamento sociale, conservando la capacità di distinguere la realtà esteriore da quella interiore.
Candy Jo by Christopher John Pyle

PSICOSI

Le psicosi sono disturbi (solitamente gravi) aventi origine somatogena che – insorti anch’essi perlopiù in giovane età – decorrono in maniera continua/sub-continua o episodica, realizzando quadri clinici così strani o imprevedibili, sempre eclatanti, da essere contrassegnati dall’etichetta di “alienazione”, “follia”, “pazzia”. L’ezio-patogenesi (origine della patologia, ovvero identificazione delle cause e del loro meccanismo d’azione) è multifattoriale e comprende sempre predisposizione genetica e disordini neurotrasmettitoriali, riguardanti adrenalina, nor-adrenalina, dopamina, serotonina, etc… I quadri clinici classici appartengono a due grandi categorie: serie disforica (malinconia, maniacalità, etc…) e serie dissociativa (schizofrenie, paranoie, etc…). I pazienti sono perlopiù inconsapevoli di essere affetti da una malattia mentale (anosognosici), non hanno una percezione corretta della realtà esteriore e se ne creano una rappresentazione interiore distorta o francamente erronea.
Johnny come home by Christopher John Pyle

DISTURBI DELLA PERSONALITA’

I disturbi della personalità (denominati anche personalità psicopatiche dagli psichiatri dell’Europa Mediterranea) sono espressi da condotta pervasivamente e stabilmente disadattiva verso l’ambiente di appartenenza. Questa condizione psicopatologica di solito non determina alcun disagio intra-personale, in quanto corrispondente alle istanze del proprio Io (ego-sintonica), semmai inter-personale, in quanto orientata a cambiare gli altri e l’ambiente (alloplastica). I pazienti presentano disordini nella sfera affettiva, nelle interazioni con gli altri e, soprattutto, nel controllo dell’impulsività, e mancano solitamente di autoconsapevolezza, per cui non si rendono conto dell’impatto dei propri comportamenti sugli altri e non cercano, pertanto, aiuto terapeutico. Queste patologie esordiscono già nell’infanzia, al più tardi nell’adolescenza.
Von Pleet by Christopher John Pyle
Per saperne di più:

Yellow Jacket by Christopher John Pyle

Alberto Catalano

Alberto Catalano

Alberto Catalano, laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali presso l’Università di Parma. Dopo molti anni di esperienza clinica come Primario ospedaliero, dal 1983 si è dedicato alla professione di Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e poi all’insegnamento della Psichiatria all’ASCCO (Accademia di Scienze Comportamentali e Cognitive di Parma). Oggi si dedica allo studio della Paleo-antropologia e alla pratica amatoriale dell’Archeologia Preistorica.

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