Un meccanismo molto interessante della nostra mente è stato messo in evidenza nel 2009 dallo psicologo Bruce Hood che lo ha chiamato “Supersenso“.
Nel pieno della attuale tempesta economica, anche le persone meno danneggiate dalla crisi appaiono orientate a prevedere un futuro molto cupo per il mondo in cui vivono. In questo contesto, non può sfuggire come il pessimismo dilagante alimenti il ritorno di paure ancestrali, personali (abbandono e sfiducia degli altri) e universali (guerre, catastrofi, etc.), che tendono a diffondersi non solo in misura assai rapida, ma anche in modo così virulento e convincente da generare una sorta di epidemia di sgomento esistenziale. E’ verosimile che tutto ciò sia favorito, almeno in parte, dal ben noto fenomeno della suggestione mediatica: purtroppo, infatti, la ridondanza delle informazioni, di qualsiasi tonalità esse siano, non ne garantisce l’affidabilità, ma certamente ne amplifica la credibilità.
Sembra però determinante, in questo senso, la peculiare disponibilità degli esseri umani ad accogliere come valido o vero quanto desiderano o si aspettano che lo sia. Se a tutto questo viene associata qualche ulteriore notizia a conferma di tali allarmi, seppur vaga o approssimativa (enfatizzata talora da chi può trarne tornaconto), l’angosciante scoramento si diffonde. La reazione della gente è scontata: alcuni cercheranno qualche compensazione materiale, perlopiù in forma di gratificazioni istintuali, come abbuffate, ubriacature, dissolutezze… etc… mentre altri troveranno consolazione nella fede religiosa o si rivolgeranno a pratiche fantasiose (spiritismo, occultismo, preveggenza… etc…).
BRUCE MACFARLANE HOOD E IL SUPERSENSO
La psicologia sociale non è stata in grado, per anni, di offrire una spiegazione scientifica del fenomeno che ho descritto, finché uno psicologo britannico di origine canadese, Bruce MacFarlane Hood, non ha scoperto il Supersenso, che è una attitudine umana universale in ordine alla quale gli uomini possono “credere nell’incredibile”, ovvero in una vasta gamma di concezioni paranormali e interpretazioni soprannaturali (magiche, stregonesche o religiose). Il Supersenso si attiva quando il soggetto non è in grado di attribuire un’origine per lui convincente a eventi che, in effetti, hanno una spiegazione complessa.
Se solo appaiono supportate da qualche osservazione empirica comune (seppure occasionale o aneddotica, quindi non statisticamente significativa) le attribuzioni causali, allora si configurano, sebbene arbitrarie, come concettualizzazioni ritenute valide e come tali vengono accolte per vere nel repertorio cognitivo personale. Il Supersenso si comporta dunque, nella nostra mente, come una sorta di “forza di convinzione” molto potente perché automatica e quasi istintiva, che certamente intralcia non poco l’attività di chi svolge un lavoro che debba risultare razionale.
VALORE POSITIVO DEL SUPERSENSO
Il Supersenso non è però sempre negativo come sembrerebbe di primo acchito, poiché Bruce Hood ha dimostrato che – se non è andato perduto nel corso dell’evoluzione naturale della nostra specie – è perché svolge la cruciale funzione di creare una rete di concezioni condivise – come sono le culture, le religioni, i miti, i modelli ideologici, etc. – indispensabile alla civile convivenza.
Per saperne di più:
- A. Beck – “Negative core beliefs in CBT”, posted on January 8, 2014 by Cognitive Behavior Therapy News | www.beckinstituteblog.org
- B. M. Hood – “Supersenso. Perché crediamo nell’incredibile” – Il Saggiatore editore, 2010
- D. Di Salvo – “Cosa rende felice il tuo cervello (e perché devi fare il contrario)” – Bollati Boringhieri edit., 2013
- il blog di Bruce MacFarlane Hood autore del libro “Supersenso. Perchè crediamo nell’incredibile“
- il blog del fotografo Joel Robinson da cui sono tratte le immagini che illustrano il post
- Gli altri post di Alberto Catalano nella rubrica “Lo Strizzacervelli“
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