Nei post precedenti di questo special dedicato al Mancinismo ho già inquadrato il fenomeno raccontando dapprima la storia del Mancinismo, poi accennando ai test per valutare il Mancinismo e poi ancora spiegando quali potrebbero essere l’origine e le cause del Mancinismo. Per continuare a esplorare questo complesso argomento, un’altra area interessante che merita di essere affrontata in questo post è quella che riguarda i suoi aspetti sociologici e quelli più pratici legati agli svantaggi ed ai vantaggi che il Mancinismo comporta nella vita quotidiana.

“Les animaux et les enfants envahirent la rue”, S.Andrade e P.Barritt. Photo credits: Christophe Raynaud de Lage
PREGIUDIZI SUL MANCINISMO
La cattiva fama di cui ha sofferto il Mancinismo, fino a poco tempo fa, traspare già nella scelta della parola con cui viene indicato: infatti, l’etimologia del termine mancino – mancus in latino significa “storpio”, “minorato”, “mutilato”, “che ha una mano sola” – nasconde un’idea distorta negativamente a sfavore di tutti coloro che non sono destrimani. Il termine “sinistro” ha mantenuto anche nella lingua italiana un’accezione negativa, in quanto equivale ad “avverso”, “maligno”, “infausto”, “funesto”.
Fino a tempi non lontani, mentre tanti genitori si adoperavano a contrastare e correggere il Mancinismo dei figli, persino certi intellettuali – in ossequio a una sorta di “razzismo pseudo-scientifico” che li rendeva prevenuti – hanno ricercato instancabilmente prove che documentassero l’inferiorità mentale, oltre che comportamentale, dei soggetti mancini, al punto che addirittura, in un trattato di Psichiatria della prima metà del Secolo scorso, si ipotizzava che il Mancinismo predisponesse alla “demenza precoce” (schizofrenia).

“Why me”, Rosie Hardy
RIVALUTAZIONE SOCIOCULTURALE DEL MANCINISMO
E’ stato negli ultimi decenni del Novecento che i mancini, riunitisi in gruppi sempre più ampi e strutturati, come Left-Handers International, hanno rivendicato la propria normalità e il diritto di usare senza imbarazzo la cosiddetta “mano del diavolo”. Oggi esistono non solo club, associazioni e siti internet dedicati ai mancini, ma anche negozi che offrono oggetti di uso comune progettati appositamente per chi presenta questa lateralizzazione. Questa reazione dell’”orgoglio mancino” (di cui il 13 agosto di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale, il Left-Handers Day) assieme a un più lungimirante approccio scientifico-sperimentale ai fenomeni e ai problemi, ha indubbiamente contribuito a invertire l’atteggiamento verso il Mancinismo, che oggi, anziché difetto da correggere, viene considerato quasi un marchio di originalità, almeno in peculiari campi; così come sono sempre più numerosi i personaggi pubblici che ostentano con orgoglio il fatto di essere mancini (da Bob Dylan a Whoopi Goldberg, da Fidel Castro a Bill Clinton) e quelli storici di cui si riscopre il mancinismo (da Ludwig van Beethoven a Michelangelo Buonarroti, da Pablo Picasso a Charlie Chaplin, da Leonardo da Vinci ad Albert Einstein).

Scenografia di Josef Svoboda
VANTAGGI DEL MANCINISMO
Il cervello dei mancini, nel quale la dominanza si è trasferita all’emisfero cerebrale destro, non è la copia di quello dei destrimani con le facoltà neuro-psichiche semplicemente invertite: la situazione funzionale, infatti, risulta più complessa, in ordine ai differenti compiti mentali svolti dai due emisferi cerebrali (nell’emisfero sinistro hanno sede il linguaggio, le attività logiche e la cognitività analitica, mentre nell’emisfero destro hanno sede le abilità visuo-spaziali, l’immaginazione e la cognitività sintetica). Solo in un certo numero di casi, il linguaggio passa a destra assieme alla dominanza manuale (che rispetta l‘incrocio neurologico, per cui ogni emicorpo è governato dall’emisfero controlaterale), mentre tutte le altre funzioni simboliche mantengono la propria collocazione emisferica naturale.
Poiché nei mancini tutte le attività motorie coordinate volontarie sono governate dall’emisfero destro, essi tendono ad eccellere in molti sport, soprattutto in quelli che utilizzano un solo arto, come scherma, tennis, squash, etc.. Uno studio storico sul Mancinismo di alcuni anni fa sostiene che, in passato, i mancini erano apprezzati come guerrieri, in quanto più frequentemente vincitori nei combattimenti corpo a corpo con gli avversari destrimani.

“Ophelia’s Shadow theater”, Vahan Badalyan
Il connotato psico-comportamentale che più spesso viene considerato tipico dei mancini è una certa genialità ideativo-pragmatica, espressa da una spiccata capacità intuitiva e soprattutto da una indubbia inventività, dovuta all’impiego di percorsi mentali tanto originali quanto efficaci. Per questo tanti mancini offrono prestazioni eccellenti nelle professioni creative in senso lato, come la musica, le arti figurative, la ricerca fisico-matematica… etc.. E’ stato detto anche che il Mancinismo facilita la socializzazione e le relazioni amorose, ma credo che questa sia una esagerazione… se non una fandonia 🙂
Alcune ricerche indicano che i mancini siano dotati di ottima memoria e spiccata capacità oratoria (presumibilmente dovute alla migliore connessione interemisferica offerta dal corpo calloso), di vivaci e prontissimi riflessi nervosi, di una intelligenza particolarmente fluida e di una peculiare predisposizione a risolvere i problemi; mentre altri sembrano aver individuato una correlazione persino con la capacità di reddito, arrivando in alcuni casi a verificare che in alcune aree del mondo i mancini siano mediamente più ricchi dei destrimani.

“Panorama”, Philippe Decoufle. Photo credits: Thomas Bregardis
Lo special dedicato al Mancinismo di cui fa parte questo post consta di altre tre parti che ne affrontano altrettanti aspetti differenti:
- il primo post dello special dedicato alla storia del Mancinismo
- il secondo post dello special dedicato alla definizione e valutazione del Mancinismo
- il terzo post dello special dedicato a origine e possibili cause del Mancinismo
Lascia un commento