08
dicembre 2013

MENTE E CERVELLO

ovvero: come la programmazione mentale possa riempire di software non sempre perfetti il nostro hardware cerebrale
Posted by il 08 dicembre 2013

Per inaugurare la nostra quadrilogia di post dedicati alla terminologia psicologico-psichiatrica, la prima distinzione che merita qualche chiarimento è quella tra mente e cervello.
Alla nascita, il nostro cervello è come lo hardware di un elaboratore nuovo, pronto per essere caricato con programmi operativi che ne rappresentano il software. La programmazione mentale consiste pertanto nell’istituzione di modelli e categorie di riferimento, detti tecnicamente sistemi di convinzioni. Nel corso dei primi anni di vita (età evolutiva), la programmazione della mente avviene a un ritmo sostenuto, mentre in seguito (età della maturità) rallenta progressivamente. In età involutiva (che a seconda degli autori inizia a età diverse, attorno al 60° anno) è ancora possibile qualche nuova acquisizione, ma questa richiede forte motivazione e un più impegnativo lavorio neuropsicologico. Via via che viene acquisita, la programmazione mentale tende a mantenersi indefinitamente, costituendo quel complesso di archivi mnemonici, schemi comportamentali, competenze, potenzialità operative, etc… che correntemente chiamiamo mente.

Markovka the bundle of thoughts

In condizioni normali, finché non subentra una patologia neuro-psichica o si presenta un significativo deterioramento funzionale, l’Io si mantiene costante, quindi la mente non può essere modificata da interventi esteriori, ma solo dal soggetto, né i suoi contenuti possono essere sostituiti o manipolati. Solo in seguito a eventi eccezionali che perturbino profondamente l’integrità psicofisica del soggetto e/o a interventi intenzionali speciali (come per esempio una Psicoterapia, un ulteriore ciclo di esperienze, l’applicazione ad un nuovo apprendimento strutturato, etc…) si possono rettificare i sistemi di convinzioni personali. La loro stabilità rappresenta un indubbio vantaggio quando essi promuovono l’auto-realizzazione e altre attività che generino benessere psico-somatico.

Markovka One day on wave_1

Purtroppo, questa condizione ottimale non riguarda tutti noi: alcuni individui – per molteplici ragioni ambientali, sociali, personali, patologiche, etc. – acquisiscono una programmazione mentale incompleta o comunque sfavorevole, oppure subiscono un danneggiamento della programmazione mentale già istituita, che impedisce una regolare crescita dell’Io e un soddisfacente adattamento ambientale e socio-culturale, col risultato di patire un più o meno grave malessere psico-somatico. Questi soggetti – pur non risultando ammalati/patologici secondo i comuni criteri della Medicina – tuttavia conducono una vita contrassegnata da scontentezza, insoddisfazione, malumore, se non addirittura sofferenza psichica e/o psicosomatica, per compromissione funzionale della sfera emozionale (empatia, affettività, etc…) e della sfera inter-personale (comunicazione, disponibilità occupazionale, etc…).

Markovka Everyday on the wave_3

Le più sofferenti di tali persone appaiono perlopiù immature, isolate, scontente, disforiche e conducono una vita complessivamente e continuativamente inquieta, disturbata, spesso limitata da intolleranze e frustrazioni. Gli individui afflitti da questa situazione sono tradizionalmente denominati soggetti caratteriali. Di più frequente riscontro sono, invece, gli individui che – pure mal-programmati – tuttavia appaiono di solito esteriormente “normali”, ma mostrano qualche problema, personale o interpersonale, solo quando sottoposti a qualche fattore dis-stressante per loro significativo: queste persone sono tradizionalmente denominate soggetti nevrotici (di cui parlerò più a fondo in un prossimo post dedicato in modo specifico a chiarire le differenze tra psicosi, nevrosi e disturbi della personalità).

Markovka Everyday on the wave_5

Per saperne di più:

Alberto Catalano

Alberto Catalano

Alberto Catalano, laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali presso l’Università di Parma. Dopo molti anni di esperienza clinica come Primario ospedaliero, dal 1983 si è dedicato alla professione di Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e poi all’insegnamento della Psichiatria all’ASCCO (Accademia di Scienze Comportamentali e Cognitive di Parma). Oggi si dedica allo studio della Paleo-antropologia e alla pratica amatoriale dell’Archeologia Preistorica.

3 Responses to “MENTE E CERVELLO”

  1. Alberto Catalano

    Ringrazio tutti coloro che hanno mostrato interesse e apprezzamento per le mie piccole note; sono spronato dalle parole di stima a continuare sulla strada intrapresa, sforzandomi di non diventare noioso né pedante. A presto, dunque e tanti, cordiali auguri per le prossime festività

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  2. FEDERICA

    Egregio Professor Catalano,
    La ringrazio molto perché il Suo intervento è per me illuminante, utile ed estremamente comprensibile.
    Attendo il prossimo intervento sulle differenze tra psicosi, nevrosi e disturbi della personalità, che mi incuriosisce tanto!
    Grazie, grazie, grazie Federica

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  3. silvana bentivoglio

    argomento davvero affascinante!!attendo le prossime puntate.
    Maria Brad.

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